Az aktuális rész ismertetője: Ulisse – Il piacere della scoperta racconta gli anni della Belle Époque parigina. A quel tempo veniva inventato il cinematografo, ma secondo i fratelli Lumière non era destinato ad avere futuro. A spiegarci che si sbagliavano una delle più grandi attrici della storia del cinema, Catherine Deneuve, ospite di eccezione della puntata. Sono anni di grande trasformazione in tutti i campi, soprattutto nell'arte. Monet, Renoir, Degas, Pissaro, Caillebotte, gli impressionisti all'epoca erano considerati degli "schifosi "pittorucoli", oggi dormono il sonno dell'immortalità. Giulio Scarpati, nei panni del loro impresario, Paul Durand- Ruel, ce li farà conoscere da vicino. Sulle loro tele, al Museo d'Orsay, c'è anche la grande trasformazione che Parigi subisce sotto Napoleone III. Insieme al suo prefetto, George Haussmann, cambieranno il volto stesso di Parigi, creando una grandeur visiva destinata a lunga fortuna. Sui grandi viali di Haussmann c'è tutto il fervore della Belle Époque, uomini con il cilindro nero e i baffi tirati all'insù e donne che sfoggiano una nuova femminilità perché nuovo è il mondo che le circonda. Si va all' Opera Garnier per conoscere e sedurre, non solo per assistere agli spettacoli. Quello di Garnier è un edificio iconico, che Alberto Angela racconterà da luoghi suggestivi come il bellissimo foyer de la danse. Qui Edgar Degas ha immortalato le ballerine durante il riscaldamento. Al Petit Palais rivivremo invece lo stupore dei tanti milioni di visitatori dell'Esposizione Universale del 1900. Ulisse farà tappa anche ai Magazzini Samaritaine, un vero arsenale di bellezza. E poi nel locale forse più caratteristico dell'epoca: il Moulin Rouge. Da lì risuonava l'inconfondibile Can Can di Offenbach e tra il rumore assordante della musica, i fumi dell'assenzio, le risa e gli abbracci, nessuno si era reso conto del precario equilibrio politico che stava attraversando l'Europa. Ci penserà la Grande Guerra a svegliare tutti dal sogno della Belle Époque. E come tutti i sogni anche questo ha i contorni sfumati, una luce ammaliatrice e ostile allo stesso tempo, un senso di felicità tanto concreto quanto effimero.
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